Una donna fa la differenza
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Proponiamo che le imprese che assumono donne a tempo indeterminato in misura maggiore rispetto all’esercizio precedente ricevano per 3 anni un credito d’imposta pari all’importo IRPEF vigente su quei contratti d’assunzione.

In Italia lavora appena una donna su due, nel Mezzogiorno una su tre. Servono misure straordinarie che promuovano l’occupazione femminile, che vincano le inaccettabili resistenze culturali all’assunzione stabile di donne “a rischio di diventare mamme”, che diano un messaggio esplicito di favore per quegli imprenditori che scommettono sul lavoro femminile anche nei settori considerati impropriamente appannaggio maschile. Il lavoro delle donne ci può far uscire dalla crisi economica e dalla trappola demografica. Un Paese come il nostro, che deve tornare a crescere, non può farlo senza la forza lavoro femminile. Un’Italia che ha bisogno di fare più figli deve garantire sicurezza, stabilità e indipendenza economica alle donne.