La pandemia che sta percorrendo e colpendo l’Italia e il mondo intero non poteva risparmiare il mondo del libro. Tutte le sue componenti sono state colpite e stanno soffrendo.
Sono state e sono tuttora chiuse scuole e università, i luoghi nei quali sui e con i libri cresce e si nutre la conoscenza. Hanno abbassato le loro serrande le librerie, principale canale di vendita dei libri, e solo ora le stanno rialzando, a ranghi sparsi e ridotti, chiamate a confrontarsi con una emergenza sanitaria ancora in corso e uno spostamento delle abitudini di acquisto verso l’online prepotentemente accelerato in questa stagione di forzata reclusione.
Le case editrici, che avevano registrato buoni risultati nel 2019 consolidando una stagione e una base di solido e promettente sviluppo, vivono la più grave crisi dal dopoguerra, con un inevitabile e massiccio ricorso alla cassa integrazione e pesanti tagli alla produzione. Tagli alla produzione che vogliono dire meno lavoro per autori, traduttori, tipografie, produttori di carta, trasportatori, distributori: tutto l’indotto, insomma.
Per quanto dense siano le nubi, uno squarcio di luce e di speranza viene, in questi giorni, dalla didattica a distanza. Una straordinaria esperienza che, a partire dai libri di testo e dai contenuti educativi messi a disposizione dagli editori, ricrea nelle case degli italiani e per i nostri ragazzi le condizioni per proseguire nel cammino dell’istruzione.
Rimane la necessità di un intervento che abbia le dimensioni e il carattere di urgenza indispensabili per sostenere il mondo del libro, per evitare che dalla crisi esso esca impoverito nel numero degli operatori e nella capacità di creare cultura.
Escluso dai provvedimenti inseriti nel Cura Italia, per il mondo del libro il decreto programmato per questo mese di aprile si presenta come l’appuntamento decisivo. Al governo e al Parlamento spetta l’onere di dimostrare di aver compreso quanto il mondo del libro, prima industria culturale del Paese, sia componente preziosa del tessuto sociale e pietra angolare della cultura nazionale.
Quali sono le misure urgenti che il mondo del libro, tutto il mondo del libro, chiede?
- Un fondo espressamente dedicato al libro, cioè alla filiera editoriale libraria, in analogia a quanto fatto per il settore del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo dal vivo.
- Misure a sostegno della domanda: la detraibilità dell’acquisto dei libri così come avviene per altri tipi di consumi; il rifinanziamento della 18App con l’estensione della platea dei nuovi beneficiari; fondi alle biblioteche per l’acquisto di libri; sollievo, tramite credito d’imposta, a spese quali l’acquisto della carta o i canoni d’affitto per le librerie.
*L’autore è presidente dell’Associazione Italiana degli Editori.
Lascia un commento