caregiver familiari

Sto assistendo con piacere al formarsi di una “nuova convergenza” nell’interesse dei caregiver familiari. Il termine “familiari” è sempre necessario, affinché non si confondano con colf e badanti.

Chi assiste un congiunto con disabilità grave h24 in questo periodo di emergenza sanitaria si trova ad essere doppiamente discriminato: è già posto agli arresti domiciliari dal proprio ruolo di cura e ora è stato dimenticato dal governo, che in un primo tempo aveva paventato una seppur minima tutela economica nel decreto Cura Italia, poi scomparsa.

Per il governo del “nessuno sarà lasciato solo”, alla prova dei fatti i caregiver familiari sono stati letteralmente lasciati soli.

Ma cosa è successo ieri che mi porta a parlare di “nuova convergenza”? Semplice, tra i 1126 emendamenti presentati al Cura Italia ne balzano agli occhi almeno due di reale interesse per i caregiver familiari.

Il primo, a firma della senatrice Guidolin (M5S), nel rendere alternativa la misura dei 12 giorni di congedo ad un bonus da 600 euro complessivi da usare per acquisti di servizi domiciliari, commette l’errore di utilizzare 5 milioni presi dal Fondo per il sostegno e la valorizzazione del lavoro di cura svolto dai caregiver familiari. Fondo che, in mancanza di una legge che ne ripartisca tra gli aventi diritto le somme come aiuto economico diretto, ha nel frattempo accumulato la bella cifra di 75 milioni di euro dal 2018. Quel fondo in effetti non può e non deve essere utilizzato, nemmeno in questa situazione di emergenza, per finanziare misure non conformi alla volontà del legislatore che lo ha istituito.

Sul punto infatti ieri vi è stata una levata di scudi della vicepresidente della Camera Mara Carfagna, che ha evidenziato come detto emendamento “pur avendo una finalità giusta, ha una copertura sbagliata” e ha fatto appello al ministro Elena Bonetti affinché “intervenga per andare in soccorso di queste persone che dedicano la loro esistenza a chi senza di loro non avrebbe una vita”.

A stretto giro è intervenuto anche il senatore Andrea Cangini che ha presentato un emendamento finalizzato a corrispondere un bonus da 600 euro al mese, per i mesi di marzo e aprile, anche ai caregiver familiari, al pari di tutti gli altri soggetti tutelati dal governo nel Cura Italia. Cangini auspica che tutte le forze politiche siano pronte a farlo proprio.

In serata il ministro Bonetti ha chiuso al Movimento 5 Stelle e ha dato ragione a Mara Carfagna. Adesso si auspica che la “nuova convergenza” del ministro Bonetti , che ha dimostrato di saper superare ogni barriera ideologica per il bene del Paese e dei caregiver familiari, porti a una larga convergenza per l’approvazione dell’emendamento Cangini.

Speriamo per il Paese e per i caregiver familiari che questi ultimi possano scoprire di non essere stati lasciati soli dal Parlamento.

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