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L’esito del Consiglio Europeo rappresenta una vittoria per l’Europa e un’opportunità per l’Italia. Le risorse che possiamo ottenere dal Recovery Fund sono enormi, ma il governo deve cambiare passo e strategia.

Il vertice di Bruxelles ha confermato la volontà delle istituzioni europee di marciare unite verso una direzione comune, con uno sforzo condiviso sul piano finanziario e di governance mai visto prima.

È un successo per tutti coloro i quali si sono battuti per una Europa solidale e vicina al suo popolo, a dispetto delle pulsioni nazionalistiche che fino alla fine hanno provato a impedire questo risultato.

I 209 miliardi riservati sulla carta all’Italia possono consentirci di rimettere finalmente il Paese sui binari di uno sviluppo moderno e sostenibile sul piano sociale e ambientale. Ma il lavoro da fare è tanto e deve partire subito. Anzi doveva già partire prima. Se pensiamo che le risorse europee valgono già a partire dallo scorso febbraio e che invece il nostro governo ha rinviato a settembre qualsiasi progetto di riforma, possiamo ben dire di aver già perso tempo.

Per non sprecare questa enorme occasione, governo e maggioranza devono abbandonare definitivamente la loro deriva statalista e assistenzialista, sostenere chi crea lavoro e sviluppo, modernizzare le infrastrutture e la Pubblica Amministrazione con le sue contorte procedure, valorizzare risorse finora sprecate, come giovani, donne e Sud.

Nessuno può farcela da solo e loro hanno già dimostrato tutti i loro limiti in questa azione.

Noi abbiamo sempre mantenuto una linea coerente e costruttiva e continueremo con responsabilità a dare una mano con le nostre proposte, in gran parte già presentate in Parlamento. A loro spetta decidere se aprire un dialogo finalmente vero con le opposizioni, per il bene del Paese. Di certo, noi non lasceremo che pregiudizi ideologici di qualsiasi natura impediscano all’Italia di tornare a crescere come merita.

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